Attimi di luce
Segnalato da ExfabbricadellebamboleCategoria: Mostre
Data: dal 08 maggio 2015 al 01 luglio 2015
Indirizzo: Strada Maggiore 8/B - 40126 - Bologna
Provincia: Milano
Orario di apertura: 19.30
Sito internet: www.leicastore-bologna.com
Referente: Salvatore D'Amico
Per informazioni: 051232118
E-mail: exfabbricadellebambole@exfabbricadellebambole.com
Dal 9 Maggio al 1 Luglio, nella cornice del Leica Store di Bologna, l’artista Francesco Paglia espone una selezione
di 10 fotografie in bianco e nero, tratte dal progetto IMAGO, Vol. 1.
Temi delle singole riprese in mostra sono gli scorci enfaticamente dal basso di edifici, con la loro accentuata
fuga di linee, i particolari architettonici ad esasperata veduta radente di impianti tecnologici, di prospetti e di
coperture, i giochi astratti e geometrici di volumi nello spazio, le sinuose strutture nervate disegnate dalla
tecnologia e dalle dinamiche e fuggenti linee di forza e di tensione del ferro e del cemento armato, le
prospettive centrali di nude, fredde e solitarie scale bruciate dalla luce o immerse nell'ombra.
Questo è ciò che impressiona immediatamente l'osservatore nella visione delle opere di Francesco Paglia ma,
poi, il pensiero corre oltre, per disvelarci nuovi e più sottilmente simbolici mondi e universi intellettuali e
interiori, di non immediata lettura per il frettoloso o distratto osservatore della strada.
IMAGO, Volume 1 è un'opera che non è né vuole essere un libro di fotografie di architetture o un catalogo di una
mostra, ma raccolta a lungo ponderata, manualmente ricomposta in un volumen che è esso stesso l'opera
d'arte, riprodotta in una limitatissima serie di solo 83 esemplari, primo libro di un'opera complessa, della quale
seguiranno in futuro altri volumina.
E’ il racconto di una giornata in una città immaginaria, costituita da scorci di spazi architettonici reali, ispirati
per modalità di esecuzione a tutta quella fotografia denominata Straight d’inizio Novecento, e per concetto
prendendo spunto dal romanzo Le città invisibili di Italo Calvino, senza voler rimandare a citazioni o richiami
tangibili ai suoi racconti, poiché la volontà non é quella di argomentare fotograficamente le sue parole, ma di
scaturire nell’osservatore un suo personale viaggio emotivo attraverso gli spazi e le situazioni che gli appaiono.
Giampaolo Trotta
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